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GALETTE DE ROIS CON CREMA FRANGIPANE AL PISTACCHIO - Ornella Pasquariello

  


La Galette des Rois Parisienne è un dolce francese, composto da una croccante pasta sfoglia all’esterno e ripieno di deliziosa e peccaminosa crema frangipane. In altre zone della Francia il dolce dell’Epifania, pur conservando lo stesso nome è a forma di corona e con diversi ripieni. Il dolce è molto antico, si racconta che fosse in uso prima dell’anno 1000, e non solo in Francia ma anche in Belgio e Olanda, erede dei dolci che gli antichi romani consumavano durante i Saturnalia. Nelle biografie dei Re di Francia viene spesso fatto riferimento a questo dolce e alle usanze ad esso legate.

Il nome del dolce richiama i tre Re, naturalmente, i Re Magi, che nella
tradizione cristiana fanno le veci della Befana e portano i doni a Gesù
Bambino.

Ma la cosa più affascinante del dolce è l’insieme di usanze legate al momento di gustarlo, in quanto coincide con l’incornazione di un quarto re: il re della giornata di festa sarà colui che troverà il fagiolo, o la fava, o in alcuni casi una piccola figurina di ceramica, nascosta all’interno della crema. 

Durante gli anni della Rivoluzione Francese, la torta venne ribattezzata gateau de l’égalitée la figurina che rappresentava il Bambin Gesù venne addirittura sostituita con un berretto frigio in miniatura, per poi tornare con la Restaurazione. Poi vennero diverse figurine rappresentanti i Magi e fave decorate che scatenarono nei collezionisti la favophilie.

Durante il XX secolo l’usanza della galette e dell’incoronazione del Re divennero così popolari che i fornai si organizzarono per allegare una corona di cartone dorato a ciascun dolce venduto.

Il rito si svolge così: il più giovane commensale presente, di solito un bambino, deve prender posto sotto il tavolo, poi la torta viene coperta con un tovagliolo, in modo che non si veda il fagiolo, anche qualora venga intercettato con il coltello. Vengono tagliate tante fette del dolce quanti sono i commensali, più una; quest’ultima è detta fetta del Buon Dio, ofetta della Vergine, o fetta del povero, in ricordo della versione più antica della festa dell’Epifania, quando anche i poveri potevano, bussando di casa in casa, mangiare a sazietà.

Da sotto il tavolo il bimbo decreta l’ordine di servizio delle fette, «la prima alla Nonna, la seconda alla Zia, la terza a …» e via dicendo… tenendone una per sé.

Chi trova il fagiolo nella propria fetta verrà incoronato Re della Festa e potrà scegliere la sua Regina. Per alcuni l’usanza diventa anche la scusa per un festoso brindisi: il Re della Festa, dovrà, ovviamente, svuotare il suo bicchiere tutto d’un fiato, mentre gli altri scandiranno: «Le Roi (oppure la Reine) boit, le roi boit, le roi boit…»

Tempo di realizzazione:      1 ora circa
Grado di difficoltà (da 1 a 5):          2


Ingredienti: 
250 g di finta pasta sfoglia oppure pasta sfoglia comprata
100 g di burro bavarese (io irlandese ) 
100 g di zucchero integrale dulcita 
1 uovo
100 g di pistacchi non salati 
1 scorza di arancia grattugiata 
1 cucchiaino di vaniglia liquida 
1/2 cucchiai di rum
1 uovo per spennellare 

Procedimento: 
Stendere la sfoglia (io a rettangolo) e porla su carta da forno. 
Lavorare con le fruste il burro ammorbidito e aggiungere lo zucchero. 
Tritare finemente i pistacchi.
Aggiungere l'uovo nella crema di burro e zucchero, poi i pistacchi, la scorza grattugiata, la vaniglia e il rum.
Ottenere una crema omogenea e soffice. 
Spalmare sulla sfoglia di pasta e richiudere.
Decorare la superficie con delle incisioni non profonde, solo disegnate.
Spennellare con l'uovo sbattuto e infornare a 180°C per 35 minuti circa. 
Lasciare raffreddare e servire.
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